Alla scoperta di Dedo, uno degli artisti livornesi più conosciuti
Amedeo Modigliani, conosciuto affettuosamente come Dedo dai livornesi, è nato nel 1884 in via Roma, nel cuore di Livorno. Insieme alla famiglia ebraica sefardita, visse la sua infanzia e gioventù tra le vie della città labronica prima di trasferirsi in Francia a inizio Novecento.
Il palazzo d’infanzia
Come ricorda la targa sulla facciata del palazzo al civico 38 “Qui ebbe in dono vita ingegno virtù il pittore Amedeo Modigliani”, uno degli artisti più conosciuti del Novecento, divenuto famoso per i suoi ritratti con i colli lunghi e i volti affusolati.
La famiglia Modigliani, composta dai genitori e dai 4 figli, viveva nell’intera palazzina, che comprendeva anche un giardino interno, ma oggi l’unico piano visitabile è il primo, detto anche piano nobile.
In questo piano si fa un tuffo nel passato, in quella che era una casa della borghesia livornese di fine Ottocento, grazie ad alcuni oggetti originali (come il lavabo in marmo) e altri ricreati come la moda del tempo e collocati verosimilmente come erano predisposti nel periodo in cui vissero qui i Modigliani. Salotti, studi, cucina: ogni sala propone uno spaccato di vita del tempo, facendo immergere il visitatore nell’infanzia e nella gioventù dell’artista. Grazie a fotografie, documenti e riproduzioni di opere d’arte suddivise in pannelli tematici scopriamo la vita di Modigliani e la sua espressione artistica.
Infine, nel salone della musica, dove ovviamente è stato collocato un pianoforte, sono esposte opere di artisti contemporanei come Renato Guttuso e Luigi Ontani, per citarne solo un paio, che hanno reso omaggio a Modigliani, interpretando in modo personale, la visione che ognuno di loro ha avuto di questo incredibile artista.
Info:
Dal lunedì al sabato visite solo su prenotazione, almeno 24 ore prima della visita
3208887044
Le teste di Modì: uno scherzo d’arte
Ad Amedeo Modigliani è legato uno scherzo, anche se sarebbe più consono chiamare l’accaduto “beffa d’arte”, tra le più famose al mondo: nell’estate del 1984 vengono rinvenuti in un canale di Livorno 3 sculture raffiguranti teste attribuite da subito dai critici d’arte a Modigliani. Peccato che, poco tempo dopo, tre studenti universitari decisero di uscire allo scoperto e comunicare che gli autori delle teste erano stati proprio loro. In quei giorni, infatti, erano in atto delle ricerche nei canali perché si dice che Modigliani vi buttò alcune sculture di cui non era particolarmente soddisfatto; non trovando niente, i tre giovani decisero di “rimediare” e far trovare qualcosa ai ricercatori… uno scherzo di cattivo gusto, che ha coinvolto anche un altro personaggio, uno scultore livornese che ebbe la medesima idea.