Di Collesalvetti si hanno tracce di presenza umana già in epoca preistorica, anche se il paese e le frazioni vicine hanno di sicuro un’origine etrusco-romana. Basti pensare che passa in questi luoghi una delle vie di comunicazione più importanti della storia antica, l’Aemilia Scauri.
Nel Medioevo la zona versava in condizioni insalubri a causa dalla palude che la ricopriva quasi interamente. A seguito di un’epidemia di peste l’area si spopolò totalmente e gli abitanti, costretti a fuggire sulle colline, dettero vita ai piccoli villaggi presenti ancora oggi. Quando i Medici inaugurarono un piano generale di bonifica, per favorire il ripopolamento delle campagne, iniziò lo sviluppo di questo territorio, destinato alla coltivazione. Solo dopo accurate operazioni di controllo dei corsi d’acqua i Medici, e poi i Lorena, riuscirono a destinare queste terre a uso agricolo e a ripopolare le pianure. Nell’Ottocento, con l’occupazione francese, alla comunità del Colle fu assegnato un territorio ampio, che associò a Collesalvetti le località di Castell’Anselmo, Colognole, Nugola, Guasticce, Vicarello, Parrana (San Giusto e San Martino).
Il toponimo si trova per la prima volta nel 1272 come “Collis Salvecti” (colle di Salvetto) in un contratto di vendita di terreni, rogato da tale “notaro Salvetto, figlio di Borgo, in Villa di Colle”. Con la vittoria di Firenze, Colle divenne villa medicea, residenza di caccia e centro propulsore della Fattoria Granducale – medicea prima, lorenese poi – che nel momento della massima espansione comprendeva oltre venti poderi.
A fare da sfondo a Collesalvetti ci sono le forme dolci delle Colline Livornesi e una vegetazione mediterranea che, con i suoi profumi, ci racconta la vicinanza al mare.
I paesaggi di Collesalvetti sono la definizione di Toscana, con cipressi che sembrano rincorrersi nel verde e campi di grano che in estate sembrano assorbire tutto l’oro del Sole.
Al contempo siamo davanti a un paesaggio unico, che si distingue con le sue preziose risorse naturali e quelle opere che l’uomo sa ben incastonare nell’ambiente.