La storia della Capraia di epoca romana è raccontata nella mostra permanente “Il ritorno del Guerriero”. Allestita nella sagrestia dell’affascinante complesso di Sant’Antonio, la mostra espone una serie di importanti reperti archeologici ritrovati sull’isola e nelle acque che la circondano.
I reperti più suggestivi provengono dalla Tomba del Guerriero, scoperta nel sagrato della Chiesa di Santa Maria Assunta, a Capraia, durante gli scavi avvenuti negli anni ‘80. Al suo interno è stato recuperato un importante corredo composto da numerosi reperti, tra i quali due fibbie per cintura in bronzo dorato, una spada e un coltello di ferro con fodero ligneo. I resti dello scheletro ed il corredo hanno permesso di attribuire la sepoltura ad un militare di 25-30 anni, forse un Franco appartenente all’esercito imperiale di Avito, morto durante la battaglia della Corsica del 456 d.C. contro una flotta vandala partita da Cartagine per saccheggiare la Gallia o l’Italia.
La mostra raccoglie anche oggetti provenienti da relitti di navi ritrovate intorno all’isola. Tra questi, il più famoso è il Relitto delle Formiche, che ha preso il nome dal vicino gruppo di isolotti e scogli affioranti al largo della costa settentrionale dell’isola.
In primavera su questi isolotti vengono spesso a posarsi i marangoni dal ciuffo, uccelli immersionisti simili al cormorano. E’ una zona di fondali molto belli, ma di pericolose fortissime correnti sottomarine. Fin da tempi remoti molte navi sono naufragate sulle Formiche.
Il relitto, ancora in fase di studio, è quello di una nave da carico di età ellenistica probabilmente destinata al traffico commerciale, denominato appunto Relitto delle Formiche e risalente a oltre 2000 anni fa.
Numerose le anfore e le ceramiche rinvenute che facevano parte del carico e che testimonierebbero il fiorente commercio del periodo dal Tirreno verso la Gallia e la Spagna. L’area del relitto delle Formiche è oggi zona interdetta alla navigazione