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Riserva naturale di Calafuria

Si parte dalla località Fosso oltrepassando il cancello di accesso alla Riserva Naturale di Calafuria imboccando la strada sterrata nota come Via Dorsale. Inizialmente la strada costeggia la sinistra orografica del Fosso Maroccone e, dopo poco, co- mincia a salire verso la dorsale. Il largo tracciato si snoda tra pini e lecci.
Dopo circa 10 minuti la salita si addolcisce e si cammina sullo stradello che “taglia” la fitta macchia mediterranea. Dopo un’evidente curva a sinistra si apre la vista sull’altura del Montaccio caratterizzata da una torretta di osservazione per l’antincendio. Poco dopo si oltrepassano, ignorandoli, il bivio sulla destra per Via degli Allori e successivamente il bivio a sinistra per la Via del Maroccone e l’altro bivio a sinistra per Via della Cava fino ad uno slargo dove la strada si biforca: a destra è indicata la Via del Telegrafo, mentre l’itinerario prosegue a sinistra in salita raggiungendo in 10 minuti il Semaforo del Montaccio (torretta antincendio) straordinario punto panoramico su tutta la Costa degli Etruschi, da Livorno a Piombino con le isole dell’Arcipelago Toscano.
Seguendo la strada sterrata si esce dai confini della Riserva di Calafuria per rag- giungere il punto più alto dell’itinerario (circa 300 metri s.l.m.) nei pressi di un colle dal superbo panorama. La sterrata raggiunge l’abitato di Castellaccio (1 ora di cammino dalla partenza): dopo la sbarra si trovano alcuni
punti ristoro. Ci troviamo ad appena 2 km da Montenero col famoso santuario (possibile estensione). L’itinerario prosegue tornando indietro sulla strada già percorsa verso il punto panoramico e il Semaforo del Montaccio per arrivare, dopo circa 35 minuti, in discesa, allo slargo dove si lascia la Via Dorsale (che scende a destra) per proseguire dritti verso la Via del Telegrafo. Il tracciato si restringe penetrando nella fitta macchia mediterranea fino al Piazzale dei Colombi dove si piega a destra sulla Via dell’Esbosco. In discesa si attraversa un tunnel di fitta vegetazione con macchia sovrastata da pini e lecci.
Poco dopo la Via dell’Esbosco si immette nella Via degli Allori e si continua in discesa nella medesima direzione fino a oltrepassare il Piazzale Modesti, un fosso (letto di un torrente) e risalire brevemente (ignorando il bivio a sinistra per Via dell’ENEL) fino all’innesto con la Via Dorsale riprendendo così la strada percorsa a inizio itinerario. Qui si gira a sinistra in discesa fino al punto di partenza.

PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO: LOCALITÀ FOSSO, PRESSI TORRE DEL BOCCALE (CALAFURIA).
DISTANZA: 6,4 KM
DURATA: 2 ORE E MEZZO, 1 ORA IN MOUNTAIN BIKE
TIPO DI TRACCIATO: CARRARECCE E SENTIERI
DISLIVELLO: 280 METRI DIFFICOLTÀ: MEDIO – FACILE

LA RISERVA NATURALE DI CALAFURIA
La Riserva Naturale Biogenetica di Calafuria si estende su una superficie di circa 115 ettari tra la costa e l’immediato entroterra. Costituisce uno splendido esempio di per- corso nella macchia mediterranea che sintetizza gli aspetti ambientali della Costa de- gli Etruschi.
Tra la vegetazione ad alto fusto si segnalano pini d’Aleppo e lecci, mentre la macchia è ricca di fillirea, lentisco, orniello, corbezzolo, mirto e alloro. Tra gli “abitanti” della riserva ci sono cinghiali, martore, istrici, volpi, ricci e faine.
Peri informazioni e contatti: Corpo Forestale dello Stato, Ufficio Territoriale per la bio- diversità,Via Roma 3, Cecina (LI); tel. 0586.684220, fax 0586 630987, utb.cecina@corpoforestale.it; www.parchi-italiani.com/parchi/

NOTE:
il punto di partenza si raggiunge dalla Torre del Boccale, sul litorale di Calafuria. Si la- scia l’Aurelia, venendo da sud (obbligatoriamente perché nel punto in questione c’è uno spartitraffico) al km 306,900 girando a destra sotto al “Voltoncino”, arco sotto la linea ferroviaria. Dopo 250 metri si arriva al cancello che delimita la Riserva Naturale di Calafuria

 

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